16 gen 2011

Trotta, trotta, cavallino!

L'obiettivo del lavoro da sella é ora quello di far comprendere al puledro il significato delle gambe e della direzione attraverso la pressione costante delle redini sulla capezza.

La pressione delle gambe di per sé non vuol dire ovviamente nulla per il puledro.
Associata però alla pressione ritmica dello string o dello stick, che già conosce, ecco che prende sempre più un significato chiaro: avanzare.

La direzione invece é una cosa già conosciuta tramite la conduzione da terra. Nel lavoro con due redini, il puledro deve abituarsi a sentire il contatto delle redini e a seguire la pressione costante.
Deve anche saper flettersi e fermarsi, prima sempre con flessione e poi anche sul dritto.

Semplici esercizi come un otto, dei cambiamenti di mano, delle volte piccole e man mano più grandi, fanno prendere coscienza al cavallo della gestione da parte del cavaliere della direzione.

La partenza al trotto va fatta sempre associando le gambe alla pressione ritmica.
Inizialmente si resta seduti al trotto, per non confondere il puledro con il movimento del battere la sella.
Il ritmo diventerà man mano sempre più regolare e il puledro si sentirà sempre più a suo agio anche a quest'andatura.

Bastano pochi minuti.

È importante sellare il cavallo sempre in tondino o in maneggio e non da legato per diverse volte, inizialmente.
Invece per dissellare si può pure tornare in scuderia con il cavallo sellato.
Se si dissella in maneggio, ricordarsi di farlo sempre al centro (non all'uscita e non vicino alle pareti).

7 gen 2011

Pronti, partenza....in sella!

Non contente di farmi fare gli esercizi da davanti, da destra, da sinistra, da dietro e da sotto...ora si sono inventate di farmi fare le cose anche da sopra!
Non mi preoccupo, perché capisco tutto quello che sta succedendo, non ho né ansie né dolori.



Ultimo passaggio di preparazione prima di salire per la prima volta in sella é la desensibilizzazione alla presenza delle gambe del cavaliere e l'inizio dell'impostazione del codice "pressione delle gambe = avanzare".
Per fare ciò si può utilizzare la corda da sette metri (la stessa usata per desensibilizzare al sottopancia), girata intorno al torace ma in posizione posteriore (anche fino alla grassella), sempre facendo scorrere la corda nell'anello verso l'alto.
Si chiede al cavallo di camminare in circolo intorno a noi con la corda morbida, poi si tende la corda creando una pressione intorno al torace del cavallo.
È importante farlo in un luogo chiuso, meglio un tondino, per essere il più chiari possibile: il cavallo si bloccherà o inizierà a sgroppare e smontonare ma la pressione smetterà solamente nel momento in cui il cavallo avanzerà.
Il tempismo in questo passaggio é fondamentale, lo scopo non é far sgroppare il cavallo ma fargli capire due cose essenziali:
- la pressione sul torace non é pericolosa
- la pressione viene premiata col movimento in avanti e non sgroppando o bloccandosi

La corda che passa nell'anello é immediata nel rilasciare la pressione, dunque molto chiara nell'insegnamento.

Diamante ha dato due o tre smontonate ma ha capito subito che la richiesta era di avanzare. Dimostrazione che la richiesta é stata chiara e semplice da apprendere.

Una volta messa la sella e stretto il sottopancia (i passaggi sono stati descritti nell'altro post), si abbassano le staffe desensibilizzando sia al rumore che alla presenza, intervallando sempre i passaggi con qualche giro di passo.

Poi si inizia a avvicinarsi ripetutamente al cavallo nella zona della sella con le braccia alzate e appoggiandosi al fianco, se il cavallo si muove si danno delle piccole pacche con la mano sulla sella, sul collo e sulla groppa finché non si ferma, per creare una sorta di movimento-scomodità che cessa solo quando il cavallo sta fermo.

Si mette il piede nella staffa e si saltella, se il cavallo si muove idem come sopra.

Quando il cavallo sta ben fermo, si prende una scaletta o uno sgabello (non si puo salire già dalla staffa, squilibrare il puledro e pretendere pure che stia fermo!) e dal rialzo si inizia a mettere un po di peso nella staffa. Se sta fermo si premia subito scendendo, altrimenti idem come sopra e si ripete.
Poi ci si appoggia con tutto il corpo sulla sella e si scende. Se tutto va bene, si ripete mettendo una gamba sulla groppa. Se ancora tutto é andato bene, si può scavalcare sedendosi delicatamente e poi si scende.
Si ripete poi tutto e si resta seduti in sella.

La lunghina non si lega come doppia redine, ma resta legata normalmente! È molto più sicuro montare a una redine sola, senza stick né frustini.

Ora é importante capire che il puledro non sa assolutamente ancora partire col comando delle gambe e non é il momento adatto per insegnarglielo.
L'importante in questo momento é che il puledro capisca che si può muovere con noi sopra senza problemi.
Dunque stimoliamo il cavallo a muovere qualche passo semplicemente aprendo la mano che tiene la lunghina, girando il collo e spostando l'equilibrio: il cavallo fa qualche passo per riequilibrarsi, si ferma e lo premiamo molto. Ripetiamo così tutte le volte necessarie, finché non capisce che può camminare ed é più facile farlo sul dritto.



Le prime volte é importante fare tutto da un lato solo (noi abbiamo fatto da sinistra) per non confondere e creare problemi.
Dunque nel tondino o nel maneggio si fa prendere confidenza al puledro nel camminare con noi sopra liberamente, poi si inizia a chiedere qualche cambiamento di direzione a sinistra e portando la mano che tiene la lunghina all'altezza della coscia si chiede la flessione a sinistra per fermare il cavallo (cosa che gli é già stata insegnata e confermata nel lavoro di conduzione!).
Chiedere sempre la flessione quando ci si ferma.



Ricordarsi che qualsiasi cosa succeda, il "freno a mano" é la flessione. Ecco l'importanza di montare i puledri sempre con una redine sola.

Un buon vantaggio può essere anche l'aver insegnato comandi vocali al puledro per avanzare e fermarsi.

Questo é proprio il momento in cui tutto il lavoro precedente si fa sentire ed é da sfruttare!

Il tempo impiegato per la preparazione, fa guadagnare tempo e fiducia ed é un ottimo investimento per tutto il futuro del cavallo.