13 feb 2012

Gli attacchi

Chi mi conosce sa quanto io sia ormai da anni appassionata alla disciplina degli attacchi.

Ho scoperto le carrozze nel 2004 quando ho iniziato a occuparmi di un gruppo di cavalle Franches Montagnes che facevano competizioni di attacchi con i loro proprietari, due pariglie e un tiro a uno.

Mi hanno subito affascinato e nel 2006 ho superato l'esame di brevetto come cocchiere, dopo aver fatto di questa mia passione anche la mia tesi di laurea all'Università.

Ho avuto la fortuna, durante i corsi universitari, di avere due docenti molto validi per quello che riguardava l'addestramento etologico e l'addestramento per la carrozza.
Avendo avuto problemi (dovuti a un incidente) con una delle Franches Montagnes che lavoravo, che non si lasciava più attaccare, ho sperimentato la via del riaddestramento, ripartendo con lei da zero come fosse un puledro. I risultati sono stati splendidi, si é lasciata riattaccare piuttosto tranquillamente, ha imparato a stare ferma senza panicare, a fare i passi indietro.

Nello stesso periodo ho "rinfrescato" l'addestramento di un altra cavalla del gruppo che non veniva attaccata da 6 anni (nello stesso modo dell'altra cavalla) con ottimi risultati.

L'anno dopo ho avuto la mia prima esperienza con un cavallo inesperto (non era mai stata attaccata a carrozza) e l'anno successivo altri due cavalli da riaddestrare.

Ho potuto prendere parte a diverse competizioni, sia in pariglia che in tiro a uno.

Ora finalmente ho deciso di dedicarmi all'addestramento per la carrozza anche con Diamante, nella speranza di potermi dedicare anche con lei a questa mia grande passione!

Oggi per la prima volta le ho messo i finimenti e abbiamo fatto un po' di lavoro alle redini lunghe.

Il primo approccio é stato di desensibilizzazione, come sempre: i finimenti per terra nel maneggio, ho lasciato a Diamante il tempo di annusarli.


Ho preso poi il sellino completo di sottocoda e braga e dopo la classica desensibilizzazione, ho svolto il lavoro come per la sella (come avevamo fatto qui: Preparazione sella)


Ho stretto il sellino e sistemato la braga, ma non ho messo il sottocoda. Ho fermato le cinghie della braga negli anelli delle stanghe del sellino, per evitare che ciondolassero. Le ho chiesto un paio di giri al passo da ogni mano, poi l'ho fermata e ho chiuso il sottocoda e l'ho rimandata in circolo al passo e al trotto da entrambe le mani.


Visto che non si presentava nessun problema, le ho messo il pettorale compreso di tirelle. Avendo già lavorato con i cerchi dell'hula-hop per le strettoie intorno alla testa, non ho avuto problemi né a infilarglielo, né a girarlo intorno al collo per poi posizionarlo sul petto e davanti al garrese. Ho fissato le tirelle nella cinghia del sottocoda per evitare che cadessero e l'ho mandata in circolo al passo e al trotto.

Superata questa fase di desensibilizzazione, ho lavorato con le doppie redini, in questo caso ancora con la corda da 7 metri (come avevamo fatto qui: Doppie redini)



per il momento niente imboccatura e niente paraocchi, solo tanto passo e tante transizioni all'alt, aumentando gradualmente il tempo in cui stare fermi, per essere sicuri di avere un cavallo che sa pazientare tutto il tempo necessario.

9 feb 2012

Promuovere e informare....correttamente!

Finalmente dopo parecchio tempo e qualche scarno e inutile (se non controproducente) articolo qua e là in vari giornali, recentemente la rete televisiva Class Horse TV si é interessata alla Scuola della Leggerezza di Philippe Karl.

Pubblico con orgoglio i filmati (preparati dall'amica Antonella) del servizio mandato in onda questa sera, in cui compare anche la nostra preparatissima istruttrice Antonella Boffa.




Qui sempre Antonella in un'intervista telefonica sul suo libro "Equidisastro":



Speriamo sia l'inizio di una buona collaborazione per promuovere al meglio una scuola e delle tecniche che portano i nostri cavalli a dare il meglio di sé nel pieno rispetto delle loro peculiarità.