24 ago 2013

Una certa idea di equitazione

La nostra idea di equitazione!

È da oggi online il sito di una cara amica, da quest'anno allieva del corso istruttori della Scuola di Leggerezza di Philippe Karl.

Lo trovate qui:

http://nicolettadanieli.webnode.it/

Tutti gli amici della zona di Venezia, Padova, Vicenza e limitrofi che sono interessati a intraprendere la strada della Scuola di Leggerezza o che hanno bimbi appassionati e vogliono indirizzarli sulla giusta strada attraverso le attività divertenti dei pony games.... non hanno che da contattarla!


21 giu 2013

Stage di giugno con Bertrand Ravoux: il lavoro del cavallo giovane

La prima settimana di giugno nella scuderia Un Posto Felice di Antonella e Emidio si é tenuto come d'abitudine lo stage con Bertrand Ravoux, istruttore di IV livello della Scuola di Leggerezza di Philippe Karl.

Io e Diamante questa volta ci siamo presentate ben preparate grazie alle lezioni di Antonella.

Il punto della situazione é il seguente: Diamante ha una buona messa in mano ma in generale durante gli esercizi, qualsiasi essi siano, ha la tendenza a ritrarsi leggermente dalla mano contraendosi.
È molto sensibile alla gamba e molto leggera sulla mano, nonostante la sua morfologia e la sua mole possano trarre in inganno.
È importante continuare a ginnasticare molto bene l'incollatura corta e muscolosa e soprattutto poter sempre gestire correttamente le spalle.

Quindi il lavoro principale é eseguire tutti gli esercizi mantenendo una buona attività e senza cambiare il ritmo dell'andatura, ma senza che il cavallo affretti e mantenendo la nuca un po' più bassa e un contatto costante con la mano!

Questo é molto importante in un cavallo giovane. Attività, ritmo e contatto: tutti e tre devono essere costanti a tutte le andature e durante tutti gli esercizi.


I primi "sintomi" del problema si vedono già nell'esercizio di controflessione al passo.
La cavalla alla richiesta rallenta e si contrae leggermente.

Giorno 1

Giorno 2


Anche al trotto: l'andatura maggiore aiuta a mantenere l'attività e facilita la correzione.

Giorno 1

Giorno 2


La cessione delle anche é l'esercizio preparatorio per tutto il lavoro su due piste (spalla in dentro, travers, renvers, appoggiata).
Il cavallo impara che quando il cavaliere appoggia la singola gamba al costato, deve spostare le anche.
Lo si insegna prima da fermi e poi al passo in un circolo.
Bisogna fare però attenzione che il cavallo non incroci troppo i posteriori bloccando il movimento in avanti: occorre sempre tenere presente le tre piste su cui devono muoversi gli arti.

Nel caso di Diamante abbiamo risolto con flessione e incollatura più bassa e l'aiuto della gamba esterna leggermente indietro per contenere le anche e chiedere movimento in avanti se necessario.





Anche nella spalla in dentro stesso lavoro: non perdere attività e ritmo al momento della richiesta, per eseguire l'esercizio nell'atteggiamento corretto.

Giorno 1

Giorno 2

Stessa cosa al trotto.



Nelle partenze al galoppo il problema diventa ancora più evidente: la testa si alza e la schiena si contrae. Per ovviare al problema, trotto molto attivo al limite del galoppo, mani alte chiedendo azione-reazione e partenza senza mai perdere il contatto.
Con il tempo e le ripetizioni il cavallo impara a non perdere il contatto con la mano, l'incollatura resta più bassa e la partenza diviene corretta.

Giorno 1

Giorno 2

Sono molto soddisfatta del lavoro svolto con Bertrand, mi rendo conto che nell'addestramento di un cavallo giovane é molto importante curare sempre i minimi dettagli del suo atteggiamento al lavoro.
La costanza del contatto e del ritmo in tutti gli esercizi e a tutte le andature unita alla serenità e alla collaborazione sono le fondamenta indispensabili per tutto il futuro lavoro del cavallo!

Buon compleanno!

Sembra ieri che iniziavo questo blog...

Oggi Diamante compie 5 anni!


Qui a 5 giorni:


Dal 7 maggio al 7 giugno ho portato Diamante a Un Posto Felice da Antonella a fare un mesetto di lavoro serio.
È stato impegnativo ma molto soddisfacente.

Oltre a un regolare e completo lavoro in capezza, in libertà e in filetto, abbiamo anche fatto molte nuove esperienze interessanti.

Siamo state alla fiera "Cavalli e Bambini" a Milano al centro fiere di Novegro. La mattina qualche dimostrazione di doma etologica e nel pomeriggio la dimostrazione della Scuola di Leggerezza di Karl, diretti dall'istruttore di III livello Massimo Basili.
La domenica mattina abbiamo stretto amicizia con le giocoliere e io e Michela ci siamo divertite a provare un po' di giochi "insoliti"!
Nella foto Roby e Diamante con le due bravissime giocoliere!


Dal 4 al 7 giugno abbiamo seguito lo stage di Scuola di Leggerezza con Bertrand Ravoux.
Nel prossimo post racconterò dell'interessante lavoro eseguito!

26 mar 2013

Ricominciamo

Mi dispiace di aver trascurato molto il blog nell'ultimo anno.

Comincio col linkare il nuovo blog del gruppo italiano della Scuola della Leggerezza di Philip Karl:

http://gruppoitalianoecoledelegerete.blogspot.it/

In questo blog troverete tutte le informazioni riguardo la scuola, gli istruttori, gli stage e i contatti.

Diamante, che ora ha 4 anni e mezzo, ha finalmente terminato di perdere denti: devo ammettere che nel suo caso, il cambio dei denti ha creato periodicamente reazioni di fastidio al lavoro con l'imboccatura.

Credo sia importante tenerne conto; senza creare alibi fasulli per ogni resistenza, certamente.

L'inverno é passato in tranquillità in un pascolo di 6 ettari (più o meno), con un nuovo amico nel branco, che ha avuto un difficile inserimento a causa di una delle cavalle del branco e il pony che non lo accettavano.
Diamante ha aiutato parecchio a risolvere la situazione, accettandolo subito e rimanendo con lui una settimana nel pascolo di fianco, finché il resto del gruppo non ha accettato la sua presenza.
Al momento della riunione dell'intero branco, la cavalla non ha avuto più problemi ad accettarlo e Diamante lo ha difeso dagli attacchi aggressivi del pony.
È stata un'esperienza molto interessante.

Qui il video del primo incontro tra loro due:



 Qui tutti insieme, tranquillamente, in una giornata tipicamente invernale:


La principale attività invernale sono state le passeggiate, soprattutto in solitaria.
Si é sempre comportata egregiamente, molto coraggiosa e obbediente.



Dal punto di vista addestrativo, ci troviamo ora in un momento in cui, contrariamente a quanto uno potrebbe presumere dalla sua morfologia, ha una leggera tendenza a essere "troppo" leggera sulla mano, ritraendosi leggermente dal contatto.
La facilità con cui sposta le anche nel lavoro su due piste si scontra con la poca flessibilità a livello delle spalle: dobbiamo quindi concentrarci ora sugli esercizi di controflessione alternati alla flessione, che aiutano anche a evitare la tendenza a ritrarsi dalla mano (e quindi non utilizzare completamente la schiena).

Il mese di maggio ci trasferiremo a Un posto felice e i lavori proseguiranno intensamente!

7 ott 2012

Comunicazione e cura dei dettagli

Un paio di settimane fa ho avuto uno sfortunato incidente con Diamante durante una passeggiata in solitaria. Al ritorno da un giro nel bosco, sulla strada principale, un albero é caduto nel bosco di fianco a noi.
Quando l'ho sentito iniziare a cadere, ho voluto scendere da sella per stare accanto a Diamante e mostrarle che anche questa volta non c'era nulla di cui preoccuparsi. Purtroppo un piede si é incastrato nella staffa e per liberarmi ho perso dei secondi preziosi. L'albero é crollato al suolo mentre io ero mezza su e mezza giu e Diamante non ha potuto trattenersi dal fare due falcate di galoppo dallo spavento, facendomi cadere al suo fianco sulla strada.
Risultato: spalla sinistra lussata e braccio immobilizzato per un po'...

Non potendo ovviamente né montare né lavorare da terra in capezza, ne ho approfittato per ritornare a concentrarmi sul lavoro in libertà nel maneggio (non in tondino).
Desensibilizzazione, esercizi sulle pressioni, gioco guida, circolo intorno a me (anche al galoppo!).
Le ho insegnato a tornare da me più velocemente alla mia richiesta.

Sono rimasta stupita da alcuni atteggiamenti.

Prima di tutto trovo che, compiuti i 4 anni, il suo atteggiamento generale nei confronti del lavoro sia notevolmente cambiato. Ora presenta un comportamento molto più consapevole. Non fa più capricci basati solo dall'umore giornaliero ma presenta prese di posizione che hanno una logica vera. È disposta a "discuterne" e una volta accettata la situazione, collabora con grande volontà e non più per ingenuo apprendimento.
È molto più sensibile all'energia con cui le chiedo di svolgere un esercizio. Se esagero nella richiesta la reazione é positiva (esegue l'esercizio) ma molto forte (lo esegue troppo velocemente o con forza).

Durante il lavoro in circolo alterno molto le transizioni all'alt sul circolo, l'alt con disimpegno del posteriore e il richiamo diretto verso di me. Quest'ultimo l'ho approfondito, chiedendole di tornare da me più velocemente. Ha appreso immediatamente e arriva al galoppo, fermandosi comunque ben distante da me.
Il lavoro in circolo al galoppo é andato molto bene. Ho testato la sua comprensione rimanendo ferma e impassibile al centro del circolo, senza seguirla né incitarla. Ha proseguito a galoppare con lo stesso ritmo e alla stessa distanza per due circoli. Bel risultato, personalmente non amo il gioco del circolo se non appunto come "test" per capire la comprensione dell'esercizio e dell'andatura richiesta.

Il gioco guida in libertà é stato il primo esercizio a darmi da pensare.
Passo, alt, passi indietro: tutto regolare.
Al primo tentativo di partenza al trotto (con corsetta mia), la reazione é stata leggermente aggressiva. Partita al trotto, ha girato la testa verso di me con orecchie indietro e fatto cenno di mordermi il braccio.
Ho corretto subito con un colpetto di stick sul naso per raddrizzare il collo e poi l'ho cacciata via. Conoscendo lei già bene il concetto di comodità e scomodità del caso (lontano da me = lavori, vicino a me = riposi), posso sfruttarlo in libertà per esprimere la mia disapprovazione.
Infatti mezzo giro di maneggio e già chiedeva di tornare, cosa fatta subito alla mia richiesta.
Ovviamente la mia prima domanda é stata "come mai lo ha fatto?" e non avendo lei mai avuto atteggiamenti del genere, subito si é insinuato il dubbio che qualcosa con il braccio bloccato potesse impedire una corretta comunicazione.
Ho riprovato l'esercizio aiutandola con la voce e con la calma e ha funzionato, mi sono accontentata di qualche partenza fatta bene.

La conferma della scorretta comunicazione é venuta con l'esercizio seguente, la strettoia.
Ci sono alcuni post nel blog che parlano di questo importante esercizio e dell'influenza che ha sul lavoro del cavallo. Diamante non ha mai presentato particolari problemi nelle strettoie.
Eppure quel giorno non c'era verso di farla passare tra me e lo steccato verso sinistra. Destra perfetta, sinistra partiva ma si bloccava, si girava e scappava via.
Riprovato un paio di volte anche allargando molto il corridoio ma nulla, niente da fare.

È così che ho capito che il mio braccio sinistro, non potendosi aprire bene per indicare la strada, veniva visto da lei come un segnale di "stop" (quindi in contrasto con lo stick della mano destra che chiedeva di avanzare) invece che come segnale di direzione.

Tutto per degli effettivi pochi centimetri!

Sono riuscita in seguito con molta calma e passo passo a farle fare una strettoia anche a sinistra per concludere bene il lavoro, ma quanto accaduto mi ha dato (come ben potete immaginare) molto su cui riflettere.

Ho trovato molto curioso il modo di reagire di Diamante a questa situazione. La confusione nella comunicazione l'ha portata ad accumulare durante gli esercizi un'ansia che ha espresso a mio parere nella prima partenza al trotto e poi in modo molto esplicito nella strettoia a sinistra.
Ai miei occhi questo ha un risvolto positivo, significa che da parte sua c'é molta attenzione e partecipazione nel lavoro.
Poteva fregarsene e fare le cose "a memoria" oppure chiudersi e ignorarmi. Invece oltre a fare dei tentativi, mi ha anche chiaramente comunicato la sua confusione.

Mi rendo conto di quanto sottile e precisa sia questa comunicazione fatta di minimi segnali, atteggiamenti, pensieri, energie. Di quanto i cavalli siano in grado di leggerci e di quanto poco in grado siamo noi esseri umani di leggere loro.

Cosa sarebbe successo se invece di capire che si trattava di errata comunicazione io avessi interpretato il suo atteggiamento come una sfida o un capriccio? Cosa avrei ottenuto utilizzando delle maniere forti o costrittive o insistendo con i miei segnali incoerenti?
O viceversa, cosa sarebbe successo se io finora avessi coperto i suoi capricci con l'alibi dell'incomprensione quando invece non lo era?

Nel primo caso avrei perso molta stima e molta fiducia, avrei creato timori e tensioni durante il lavoro e l'ansia sarebbe cresciuta portando a delle difese causate da panico.
Nel secondo caso avrei perso molti "punti", perdendo il rispetto e l'obbedienza alle richieste e ritrovandomi un cavallo invadente e maleducato.

Ecco dove si trova il punto cruciale di differenza tra gli horseman della domenica e i veri uomini di cavalli. Saper leggere i segnali, saper guardare all'intera situazione e non solo al dettaglio, saper interpretare nel modo corretto quanto succede e cosa ci comunica il cavallo.
Un tempo si discuteva spesso sui forum equestri del concetto di "personale" e "impersonale". Trovo assolutamente vero (ma assolutamente difficile) il dover restare sempre obiettivi lavorando con il cavallo, il riuscire a leggere in chiave non personale ciò che il cavallo esprime durante il lavoro con noi.


Dobbiamo osservare, studiare, sbagliare, riprovare. Dobbiamo metterci in discussione per loro. Glielo dobbiamo.



17 giu 2012

Un'estate tranquilla

La vita nel branco scorre pacifica. Sistemate finalmente le questioni con la mia coetanea, ora possiamo riposarci comode al sole, prima che diventi troppo torrido, sotto lo sguardo attento degli altri due compagni.



Il fieno é sempre a disposizione e l'erba sta crescendo rigogliosa.
Abbiamo un abbeveratoio sempre pieno di acqua fresca e tanto spazio per le nostre galoppate quando gli insetti ci innervosiscono troppo.

Io in realtà ho anche in faccia qualcosa, una delle solite stranezze della Mia Umana.
Inizialmente me la toglievo, poi mi sono accorta che mi teneva lontani i fastidiosi moscerini da occhi e orecchie.
Una stranezza gradita, tutto sommato.

Quando fa troppo caldo ci mettiamo nell'angolo sotto gli alberi del bosco, in cima a una salita. È più fresco e ci riposiamo togliendoci le mosche a vicenda, coda contro muso. Il mio compagno di mosche é Champy. È molto più piccolo di me e gli fa piacere che la mia grande coda riesca a togliergli gli insetti dalla testa e dal collo.
Lui in realtà non mi serve molto, per arrivare alla sua coda devo abbassarmi quasi fino a terra. Ma é il mio amico e va bene così.

Quando sono lassù non ho mai voglia di scendere, nemmeno quando arriva la Mia Umana.
Lei mi viene a prendere fino in cima, mi dà una carota e scendiamo insieme.
Cammino veloce fino alla stalla, perché so che mi farà una bella grattata (con tutte queste punture di insetti é l'ideale) e poi mi spruzzerà dell'acqua profumata e gli insetti andranno via.
Mi rilasso molto, spesso mi addormento.

Non mi importa di essere lontana dal branco. Qui sto bene, capisco cosa sta succedendo e ormai ho molta fiducia nella Mia Umana, so che quello che mi chiederà lo capirò e sarà facile. So che non mi porterà in posti pericolosi e che se seguo le sue indicazioni andrà tutto bene. So anche che se faccio i capricci devo lavorare il triplo: con questo caldo, chi me lo fa fare?

Una volta salita sulla mia schiena, andiamo a camminare. Di solito viene con noi il mio vicino di pascolo, che é molto tranquillo e posso stare sia davanti a lui che di fianco. Altre volte viene lo stallone, devo stare dietro e fare attenzione a non farlo arrabbiare. Ogni tanto mi fa un po' paura per le scene che fa, ma ho capito che se non tento di sorpassarlo e mi comporto bene, é un'ottima guida.

Poco tempo fa siamo andate da sole: io, la Mia Umana e il piccolo essere peloso. Abbiamo fatto un giro che conosco bene. Non mi sono preoccupata che non ci fossero i miei soliti compagni di camminata. Non ho più paura di nulla e mi piace molto camminare.


Oggi abbiamo anche fatto una galoppata in un campo, io e i miei tre amici, con i rispettivi umani sulla schiena. Inizialmente pensavo stessero scappando e non sapevo da cosa. Poi ho capito che era una decisione degli  umani. Che spreco di energie! Ho tenuto il mio ritmo tranquillo fino alla fine, anche se davanti a me andavano molto più veloci. Tanto in fondo mi hanno aspettato e li ho raggiunti!

Quando torniamo mi sento molto rilassata. Dopo un'altra grattata torno dai miei compagni, mangio la mela che mi dà sempre prima di andarsene e mi rotolo nella terra per grattarmi bene dove sono ancora bagnata.

Che bella la vita.

4 apr 2012

A scuola...in leggerezza

Due volte all'anno Un Posto Felice organizza uno stage di equitazione classica con Bertrand Ravoux, istruttore di IV livello della Scuola di Leggerezza di Philippe Karl.

La settimana scorsa abbiamo partecipato anche io e Diamante, facendo tre lezioni in tre giorni. Come sempre é stato estremamente interessante, sia come allieva che come uditrice. I partecipanti erano di diversi livelli, dalla messa in mano con il cavallo giovane (noi) alle transizioni piaffe-passage (Pannocchia e Antonella).

Bertrand come sempre riesce in tre giornate a cambiare molto il lavoro e i risultati dei binomi, rispondendo sempre in modo chiaro e completo a qualsiasi domanda e sciogliendo ogni dubbio.
Il risultato del lavoro dei binomi dopo tre giorni é il miglior biglietto da visita di questo ottimo istruttore.

Il primo giorno, dopo un po' di lavoro da terra senza particolari problemi, ha corretto la mia tecnica di richiesta di decontrazione da sella.
La richiesta deve partire dalle dita della mano che da morbide si stringono, senza cambiare posizione della mano. Solo nel caso il cavallo alzi l'incollatura, le mani si devono alzare, sempre con le dita chiuse.
Questo porta ad avere il cavallo sempre più sensibile alla richiesta e come risultato finale basterà chiudere due dita per ottenere la decontrazione in qualsiasi momento. Minore gestualità, minore intervento sulla bocca del cavallo, maggiore risultato.




Il primo lavoro da fare è stato quello di creare maggiore "tensione" della cavalla sulle redini, ovvero avere il cavallo attivo e che segue la mano allungando bene l'incollatura e usando meglio la schiena, senza arrivare a pesare e a cadere troppo sulle spalle.
Essendo Diamante una cavalla che già per morfologia non ha tendenza a ribaltare l'incollatura e ha una schiena forte, la via migliore per ottenere questa "tensione" non é utilizzando azione-reazione, ma sfruttando le flessioni dell'incollatura e l'andatura in avanti per indurla a seguire la mano e allungare l'incollatura spontaneamente.
Il problema infatti per Diamante sarà sempre un po' quello di mantenere l'elasticità tra l'allungare e il rilevare l'incollatura.

Abbiamo iniziato il lavoro in volta con un passo attivo, alternando molto spesso le due flessioni cambiando di mano e provando ogni tanto a allungare le redini avanzando dritti per controllare che il lavoro stesse funzionando e il cavallo allungasse l'incollatura tendendo le redini.



Al trotto, inizialmente si é cercato un trotto di lavoro molto attivo, lasciando l'incollatura in una posizione in cui il cavallo rimanesse leggero.




Al galoppo, é importante che nella partenza lei abbia l'idea di un galoppo molto in avanti e che si porti subito in avanti a cercare la mano, in estensione: abbiamo lavorato con questo obiettivo.



Abbiamo introdotto i primi esercizi di cessione delle anche da ferma, facendo la lezione alla gamba isolata: la gamba si appoggia al sottopancia e se non si ha reazione, la frusta interviene con un'azione ritmicamente crescente finché si ha la reazione voluta (le anche che si spostano).




Il giorno seguente si sentivano già i frutti del lavoro fatto. Diamante era più attiva dal principio, più rotonda e cercava maggiormente la tensione sulle redini allungando l'incollatura.

Abbiamo introdotto da terra i passi indietro, da non fare esageratamente, ma solo per stabilire diversi codici tra rialzare l'incollatura, chiedere una transizione discendente o  indietreggiare.
Nei passi indietro l'azione della mano verso l'alto é discontinua.



Nella cessione delle anche da terra, bisogna insegnare al cavallo inizialmente il codice "frusta orizzontale = spostare le anche" e "frusta verticale = andare dritto". È molto importante che il cavallo capisca e sia attento a questo segnale, per evitare confusione tra i vari esercizi che andremo ad eseguire.
Come nella lezione della gamba isolata, la frusta agisce in modo ritmicamente crescente fino ad avere la reazione; lo scopo finale é di avere la reazione alzando orizzontalmente la frusta, senza toccare il cavallo.



Già nelle flessioni da ferma, abbiamo cercato di ottenere un piccolo allungamento dell'incollatura dopo la flessione:



Al passo abbiamo potuto già notare la differenza dal giorno prima:



Una redine di apertura pronunciata allargando la mano aiuta ancora di più a rendere efficace la flessione, nella ricerca dell'estensione:



Al trotto stesso esercizio:



Nella cessione delle anche al passo, ci vuole un po' di....organizzazione:




Controflessione al passo:



Al trotto nella controflessione si é presentato a mano sinistra il problema dello scappare sulla spalla destra, perdendo il contatto con la redine esterna destra. Abbiamo risolto aumentando molto l'attività e partendo con il cavallo molto più teso, alternando la controflessione sul circolo direttamente con la flessione sullo stesso. Purtroppo non ci sono video, Diamante ha mostrato delle resistenze tra una flessione e l'altra: risolte quelle (semplicemente resistendo nella richiesta di decontrazione), la controflessione é migliorata notevolmente.

Come a ogni corso, la bravissima fotografa Nicole Ciscato ha fatto splendide foto.
Qui trovate le foto di Diamante: foto Diamante

Il sito di Nicole é http://nicoleciscato.smugmug.com/, potete contattarla per servizi fotografici per i vostri eventi ma anche solo per un regalo o un servizio fotografico con il vostro beniamino!

Un grande grazie a Bertrand, a  Antonella e Emidio che hanno organizzato tutto come sempre in modo impeccabile e a tutti i miei compagni di stage e visitatori che hanno contribuito alla bella atmosfera!