16 ago 2011

Equi-frontalieri

Come promesso in passato, riporto qui le informazioni e le mie esperienze riguardo i viaggi dalla Svizzera in Italia con i cavalli.


Prima di tutto é bene specificare che il cavallo é considerato un "bene commerciale", su cui esiste dunque dazio doganale per un espatrio definitivo.

Quello che interessa a noi "equi-frontalieri" é invece la cosiddetta esportazione temporanea.

Iniziamo dai documenti necessari:

- passaporto della fsse con: vaccinazioni regolari, antirabbica fatta da almeno tre settimane, coggin test da meno di un anno

- Carnet A.T.A.

- Eventuale fotocopia del contratto di vendita o assicurativo (se presente), per testimoniare l'effettivo valore del cavallo (in caso di rogne)

- Autorizzazione a utilizzare il mezzo di trasporto (rimorchio o camioncino) anche all'estero, se non é di nostra proprietà

Il passaporto é ormai obbligatorio in Svizzera per tutti i cavalli, per i ritardatari ricordo che bisogna stampare dal sito della federazione il foglio di richiesta per il passaporto e pagare in anticipo, per spedire il tutto alla federazione che manderà in un paio di giorni il passaporto vuoto. A quel punto si contatta il veterinario, che provvederà a fare la visita di riconoscimento e a spedire alla federazione il passaporto compilato. La federazione metterà il timbro e lo spedirà completo al proprietario.

Per il Carnet A.T.A. la faccenda si complica. Diciamo che ci sono due possibilità per averlo, una legale e una un po' meno.

Si può:
1. ottenere il carnet dalla Camera di Commercio (io ero andata all'ufficio di Lugano), costo: 90.- franchi.
 Questa é la soluzione più legale, perché tutto é a nome del proprietario del cavallo. È necessario però "congelare" in banca la somma equivalente al 35% del valore del cavallo, dunque una somma piuttosto cospicua. I soldi servono come assicurazione, nel caso il cavallo non torni in Svizzera o succeda qualcosa di "losco". Vengono "scongelati" alla riconsegna del carnet.

2. ottenere il carnet rivolgendosi a qualche ditta di spedizioni che possiede un numero indefinito di carnet, costo: 370.- franchi (o più, a seconda del numero dei cavalli e del loro valore).
Questa é una soluzione "politica", poiché il proprietario del cavallo diventa il "rappresentante" della ditta di spedizione. Permette però di viaggiare per un intero anno senza congelare nessuna somma.

Per ottenere il carnet in entrambi i casi serve il passaporto del cavallo e tutti i suoi dati. Ricordatevi che se non siete il proprietario del cavallo, dovete farvi aggiungere al carnet la procura per utilizzarlo!

Ricordate di far mettere nella lista anche il materiale che vi portate, con un valore approssimativo di 1000 franchi, così siete regolari anche per i finimenti.

Una volta in mano, prima del primo viaggio bisogna andare alla dogana commerciale e "aprire il carnet", ovvero farsi mettere un timbro e un numero sulla pagina principale. Non é necessario portare il cavallo! A meno che si decida di aprire il carnet direttamente il giorno del primo viaggio.

Per il viaggio, é necessario compilare i fogli di viaggio, che non sono i primi fogli gialli e bianchi (che sono quelli da far compilare e timbrare in dogana!) ma gli ultimi.
Per ogni viaggio ci sono 4 fogli: uscita dalla svizzera, entrata in italia, uscita dall'italia, entrata in svizzera. Sono tutti da compilare nello stesso modo, verranno staccati e tenuti in ogni ufficio della dogana.

- Proprietario e rappresentante (noi o la ditta e noi)
- utilizzo del bene: ricordatevi di scrivere la VERITÀ, ovvero se uscite per una gara, per uno stage, per una passeggiata, per una visita veterinaria....e ricordate che non tutto é ammesso, per questioni particolari rivolgetevi all'ufficio delle dogane, hanno la lista completa delle motivazioni plausibili per le esportazioni temporanee dei cavalli.
- mezzo di trasporto: mettete il tipo di mezzo (rimorchio o camion) e il numero di targa
- dettagli dei beni: mettete il nome del cavallo e il numero di passaporto
- dichiarazione di esportazione temporanea: mettete i numeri corrispondenti ai cavalli e al materiale che stanno uscendo con quel viaggio (la lista é dietro il foglio)
- in fondo a destra, luogo data e firma.

Se non uscite con tutti i cavalli, ricordate di tirare una riga sui cavalli che restano a casa nella lista dietro il foglio e correggete i valori totali in fondo alla lista.

L'unico possibile problema che potete incontrare é che la motivazione non sia plausibile: se scrivete che lo portate in una nuova scuderia (o peggio mentite e scrivete che andate in gara) e pensate di poter fare un viaggio all'anno per rifare il carnet, tenendo così il cavallo a vivere in Italia, vi sbagliate di grosso! non é fattibile e i doganieri sanno bene di che business si tratta, dunque probabilmente vi metteranno una data obbligatoria di rientro (LO POSSONO FARE!!).

Unica eccezione é per l'allevamento: un puledro può restare un anno all'estero per crescere e, a quanto ho scoperto, anche per essere addestrato, senza dover fare l'esportazione definitiva.

Il contratto di vendita o un documento che attesta il valore del cavallo (qualsiasi esso sia) é utile solamente in caso ci si imbatta in qualche doganiere rompiballe (purtroppo ce ne sono) che non si fida del valore dichiarato sul carnet.

L'autorizzazione a utilizzare il mezzo di trasporto invece é importante soprattutto in Italia. Ricordate che é necessaria anche se il mezzo é intestato a un vostro parente!

La mia esperienza personale negli ultimi due anni é tutto sommato positiva, se posso permettermi di dare un consiglio, la dogana migliore in assoluto per la questione cavalli é Stabio-Gaggiolo.
Oltre ad essere molto comodo il posteggio (é dritto), i doganieri sia svizzeri che italiani sono molto cordiali e simpatici, gli addetti ai carnet sono veloci (in Italia devono ancora scrivere tutto a mano nei registri!!!) e controllano il cavallo quasi piu per amore dell'animale che per lavoro.

Esperienze negative invece alla dogana di Chiasso autostrada, soprattutto dalla parte italiana. Sono addirittura stata insultata da un finanziere mentre cercavo posteggio. Lentissimi in ufficio e molto sospettosi.

Calcolate comunque che un buon 10 minuti (se c'é colonna anche 20) in ufficio lo dovete passare, se non avete la certezza che il cavallo sarà tranquillo portatevi sempre un compagno di viaggio che possa controllare mentre siete via.

Purtroppo so che l'abitudine dei miei "colleghi di espatrio" é quella di essere piuttosto scortesi e sulla difensiva, quando si apprestano a passare il confine con il loro equino. Ricordatevi che i doganieri stanno facendo il loro lavoro e che se li rispettiamo e non infrangiamo le regole, tutto filerà liscio allegramente.

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