Pubblico nel blog una nota che merita di essere letta e su cui sarebbe bene riflettere, scritta da Massimo, un'amico appassionato cavaliere.
È una traduzione dal testo “Addestramento metodico del cavallo da sella, dagli ultimi insegnamenti di Baucher, raccolti da un suo allievo” di Faverot de Kerbrech.
Il blog di Massimo é Breve Blog Equestre , visitatelo!
Il blog di Massimo é Breve Blog Equestre , visitatelo!
Riporto qua la traduzione di estratti del testo di cui parlavo con un
amico (sperando di far cosa gradita) a proposito della scelta di
utilizzare o meno le gambe in certi momenti dell'addestramento del
cavallo.
Per scongiurare la possibilità di pensare che le gambe
non si usino per niente (che non è vero) va fatto notare solo questo: e
cioè che in questi estratti si sconsiglia l'uso delle gambe come correttivo di un errore di rettitudine del cavallo. L'autore insomma individua delle situazioni in cui comunemente chiunque le userebbe e mette in guardia sul fatto che in quella circostanza
è sostanzialmente fatica inutile. Promuove invece, per correggere
l'asimmetria innata di ciascun cavallo, come prima cosa un lavoro più
metodico sulle spalle fatto usando le mani.
Sono solamente alcuni
paragrafi presi a campione, non escludo che leggendo con calma se ne
possano trovare altri. Ovviamente di altrettanti se ne trovano a favore
dell'uso delle gambe, ma come ho già detto mai, soprattutto all'inizio
dell'addestramento, con lo scopo di correggere l'errore di rettitudine
naturale che ciascun cavallo presenta a vari gradi.
Il motivo non
scritto di questa decisione ma che appare ovvio a chi ha un minimo di
esperienza è chiaro: preservare il potenziale delle gambe per usarle con
più efficacia solamente al momento giusto, quando veramente servono.
Raddrizzare un cavallo
Il
mezzo più semplice e più pratico per arrivarci consiste nell’insegnare
al cavallo a prendere facilmente, su richiesta del cavaliere, il piego
inverso.
E’ quindi rendendo le due “incurvazioni” ugualmente
facili, sia a destra sia a sinistra, che si riesce a raddrizzare un
animale che ha la tendenza a piegarsi solo da una parte.
Ma tali incurvazioni devono essere ottenute soltanto con la mano, con il cavallo leggero e con la testa piazzata. Bisogna cercare di non aiutarsi con le gambe,
di non impiegare, per esempio, l’effetto diagonale, che agisce sul
treno posteriore e lo sposta, visto che spesso questo ritorna nella
primitiva posizione non appena cessa l’azione della gamba opposta, cosa
che comporterebbe quindi un lavoro senza via d’uscita.
Per
riassumere, non si tratta qui di mobilizzare la groppa attorno al treno
anteriore, ma è la traslazione del peso di una spalla verso l’altra,
prodotta grazie alla redine d’appoggio, che ha come conseguenza quella
di piegare leggermente il cavallo in senso inverso alla sua inclinazione
naturale.
Così, anche se sembra che il cavallo abbia le anche e
la punta del naso spinte dal lato opposto, in realtà sono soltanto le
spalle che, cedendo all’azione della mano, si sono un po' piegate nel
senso in cui è stato fatto “cadere” il peso dell’incollatura.
E’
inutile dire che questo metodo, suggerito per lottare contro la tendenza
particolare di un cavallo a prendere un piego vizioso, non esime
dall’attenzione costante che deve avere il cavaliere di posizionare e
mantenere il proprio allievo, malgrado le esigenze dell’addestramento,
ben dritto di spalle e di anche, ad ogni andatura, da fermo, o mentre
rincula.
(...)
Ogni volta che il cavallo si mette un minimo di traverso, fermarlo. Piazzarlo perfettamente diritto, soprattutto di spalle, poi avanzare di nuovo.
(...)
Metodi per mettere dritto un cavallo
All'inizio
della preparazione, appena l’animale si mette un po' di traverso
(...) se porta in avanti la groppa, per esempio a destra nel galoppo a
destra, bisogna, quando la mascella cede ed è morbida, appoggiare
leggermente la redine sinistra sull’incollatura per rigettare il peso
del treno anteriore sulla spalla destra, in questo modo le anche si
spostano a sinistra e la punta del naso si porta da questo stesso
lato. In una parola, si corregge un piego dando all’animale, con un
effetto delicato, il piego contrario. Ma bisogna evitare di servirsi delle gambe.
(...)
Come si arriva al piaffer
(...)
quando, nel piaffer, il cavallo mette la groppa di traverso, è sempre
perché oppone una resistenza di forze alla mano. La groppa di traverso
ne è l’effetto. La causa è la resistenza di forze.
Nessun commento:
Posta un commento