2 gen 2012

La controflessione

Insegnando al cavallo a flettersi sulla linea dritta, gli insegnamo anche a gestire l'equilibrio tra le due spalle, aiutandolo se necessario con la redine d'appoggio, ovvero spostando entrambe le mani orizzontalmente e con un gesto rapido dal lato in cui vogliamo rimetta il peso sulla spalla.

Questo si fa anche nel caso il cavallo storti la groppa, poiché idealmente bisogna portare "le spalle davanti alle anche" e non viceversa. Lo spiega bene Etienne Beaudant nella sua opera Exterieur et Haute Ecole, di cui riporto una parte di testo tradotta da un amico:
"Avere il cavallo allineato di spalle e di anche è la difficoltà più grande dell' equitazione. Per superare questa difficoltà si agisce solitamente contro la logica. Per raddrizzare un cavallo, non bisogna agire direttamente sulle anche, ma sulle spalle. Se traversa le anche a sinistra è tramite la redine d'appoggio destra che è possibile farle venire verso destra. L' uso della gamba del lato verso il quale le anche si traversano non è pratico, in oltre, quando la gamba cessa di agire le anche tornano a traversarsi. La redine d' appoggio, al contrario, si impiega facilmente e garantisce un successo certo.
La ragione è molto semplice: Le anche di traverso sono l' effetto di una scorretta ripartizione dei pesi sulle spalle. Se, invece di sforzarsi a correggere l' effetto, si distrugge la causa del problema, l'effetto sparisce e il cavallo si raddrizza."

 L'esercizio successivo serve per prendere ancora più controllo dell'equilibrio tra le spalle da parte del cavaliere ed é la controflessione.
Si chiede al cavallo di mantenere una flessione opposta alla direzione in cui sta andando: in questo modo il cavallo dovrà portare il peso sulla spalla opposta a quella in cui per logica sarebbe portato a metterlo.
Il cavallo impara così a variare l'equilibrio e aumentare la flessibilità. Il cavaliere ha da parte sua maggiore controllo sulle spalle e un ottimo esercizio da inserire nel programma per variare il lavoro di ginnastica.

Per insegnare al cavallo la controflessione, si parte facendo dei piccoli controcambiamenti diagonali, ovvero si esce di qualche falcata dalla pista mantenendo la flessione  e si rientra sulla pista sempre con la stessa flessione, usando la redine d'appoggio con entrambe le mani che agiscono orizzontalmente.
In seguito si potrà proporre la controflessione in un circolo, prima al passo, poi al trotto e infine anche al galoppo.
L'importante é mantenere un contatto corretto (il cavallo é decontratto e dà la bocca), chiedere una leggera controflessione e sentire che il peso viene spostato correttamente sull'altra spalla.

In queste fasi di lavoro alterniamo sempre le flessioni e controflessioni con momenti di lavoro in avanti e in estensione, per non perdere né attività né un corretto contatto con la mano e per mantenere l'abitudine ai cambiamenti di postura e equilibrio.





 

 

 

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