11 gen 2012

Sì...viaggiare

Ci sono molti motivi per cui un cavallo deve salire su un camion o un rimorchio e affrontare un viaggio: una gara, un corso, una vacanza o una ben più importante visita veterinaria.

Obiettivamente i requisiti essenziali per un buon trasporto si possono riassumere nei seguenti due punti:

- il cavallo deve salire su qualsiasi tipo di rimorchio, in qualsiasi situazione e qualsiasi momento, senza alcun indugio
- il cavallo deve viaggiare tranquillo, mangiando e riposando

L'importanza di questi fattori si capisce bene soprattutto quando, come nel mio caso, si viaggia da soli. Qualsiasi cosa dovesse succedere durante il viaggio il cavallo deve essere in grado sia di restare tranquillo per lungo tempo nel rimorchio, sia di scendere e risalire senza creare problemi anche in mezzo a una strada.

Faccio una breve lista delle regole importanti per trasportare un cavallo:

- Una volta salito sul rimorchio/camion, il cavallo NON va legato finché la sbarra posteriore/sponda laterale non é chiusa e fissata; una volta fatto si può legare il cavallo e chiudere la sponda posteriore del mezzo di trasporto.
- Il cavallo va legato a una lunghezza che gli permetta di equilibrarsi e di mangiare il fieno dalla rete o dal sacco, ma non abbastanza lungo da poter girare il collo e eventualmente tentare di girarsi del tutto o saltare sopra la sponda laterale.
- attenzione alla rete del fieno: mano a mano che si svuota, si allunga e può arrivare all'altezza delle gambe. Se il cavallo raspa alto, può incastrarsi lo zoccolo nella rete e creare panico. È buona abitudine passare la corda di fissaggio attraverso l' anello del trailer e poi in una maglia del fondo della rete, in seguito legarla normalmente all'anello.
- All'arrivo, ricordarsi sempre di slegare PRIMA il cavallo e POI aprire la sbarra/sponda, altrimenti il cavallo può tentare di scendere ma sentendosi legato, può andare in panico e creare molti danni.
- per quello che riguarda la guida, é importante evitare accelerate e frenate brusche, prendere le curve morbide e larghe (ricordarsi che il rimorchio gira più internamente dell'auto) e soprattutto PREVEDERE il più possibile le situazioni.


Ora passiamo alla parte più delicata della questione, ovvero COME insegnare al nostro puledro a salire sul rimorchio e ad affrontare un viaggio.

Ci sono molte possibilità, partendo dal metodo "Pollicino" ("catturare" il cavallo nel rimorchio invitandolo a salire con il cibo) arrivando fino al metodo "Salame" (un insieme di incordamenti da uomo ragno per costringere il cavallo a salire). Per non parlare del metodo dello "Scopettone", un vero classico del genere.
Ultimamente ho notato nelle mie frequentazioni una tendenza a usufruire di tranquillanti per stordire il cavallo nella speranza di inibire ogni volontà e indurlo a salire tra uno sballonzolamento e l'altro.

Io ho scelto di approfittare di ciò che ho insegnato a Diamante nell'ultimo anno, ovvero la risposta alle pressioni costanti e ritmiche e il concetto di comodità-scomodità (che nel nostro caso si traduce sempre nel concetto di riposo-lavoro).

Ho diviso il lavoro in due parti. Nella prima parte ho insegnato a Diamante a salire sul rimorchio su richiesta. Nella seconda parte, le ho fatto capire che dentro al rimorchio si sta tranquilli ed é un buon posto per riposare.

Il materiale che ho utilizzato é stato una corda robusta e lunga (10 metri), lo stick e un rimorchio robusto e con alcune modifiche utili, come ad esempio un'asola nella barra anteriore in cui far passare la corda, per evitare che questa si possa incastrare ai lati.

N.B.: il rimorchio va SEMPRE attaccato alla macchina quando si carica il cavallo!! Altrimenti si ribalta e addio belle esperienze!!

Gli esercizi di preparazione per questo lavoro riguardano le strettoie, di cui avevamo parlato qui: strettoia e pedana


Dopo aver esercitato la strettoia sulla pedana, si può fare lo stesso lavoro con il trailer (strettoia laterale) e facendo salire il cavallo sulla sponda del rimorchio (strettoia verticale).
(VIDEO IN PREPARAZIONE)

È ora il momento di far salire il cavallo sul rimorchio. Ho visto molte volte utilizzare già in questa fase il concetto di comodità e scomodità, facendo lavorare il cavallo intorno al rimorchio e invitandolo a salire, premiando inizialmente appena mette un piede sulla pedana, poi richiedendo sempre di più (due piedi, i 4 piedi, salire a metà, salire del tutto).
Noi abbiamo optato invece per l'utilizzo della pressione costante. Abbiamo legato alla capezza una corda molto lunga (10 metri) e l'abbiamo fatta passare nell'asola della barra anteriore del rimorchio. Abbiamo quindi chiesto a Diamante di salire tendendo la corda (mantenendo quindi la direzione all'interno del rimorchio) e chiedendo l'invio con pressione ritmica dello stick: entrambe azioni già conosciute e confermate. Così facendo, il cavallo sente aumentare la pressione sulla capezza se tira indietro e la sente rilasciare se cammina in avanti. Si trova cioè in una situazione conosciuta e in cui può riflettere.
L'altra opzione di comodità-scomodità ha lo svantaggio di alzare molto le emozioni e non tutti i cavalli né tutte le persone sono in grado di gestire la situazione.

Inizialmente il cavallo oppone ovviamente resistenza, la corda lunga e l'asola aiutano a mantenere la pressione e la direzione molto chiaramente, lo stick continua a chiedere al cavallo di avanzare. A ogni passo la corda si allenta e poi richiede subito di avanzare. Il cavallo segue la pressione e sale sul rimorchio. Subito si premia moltissimo e si chiede al cavallo di scendere.

Primo video: in preparazione

Secondo video:


Si ripete diverse volte, anche in momenti diversi della giornata o in giornate diverse. Quando si é sicuri che l'esercizio é acquisito, si passa alla corda normale e si chiede al cavallo di salire con un invio senza pressione costante sulla capezza. Si premia molto e si chiede subito di scendere.



Ora che Diamante ha capito che deve salire, possiamo passare alla seconda fase, ovvero farle capire che stare nel rimorchio é garanzia di pace e tranquillità: scendere di sua volontà le é permesso, ma significa dover lavorare.
È importante che il cavallo abbia SEMPRE la possibilità di scendere quando vuole, non deve avere l'impressione di salire e venire rinchiuso (vedi le corse al "chiudi la spondaaa!") e di non sapere se mai uscirà da quel buco claustrofobico....(grazie Michi! ;-) )
Mettiamo però il cavallo davanti a una decisione: se resto sul rimorchio mangio e riposo, se scendo devo lavorare. Trotto in circolo, passi laterali, disimpegno del posteriore e chi più ne ha più ne metta. In campo si lavora, sul rimorchio si riposa.
Bisogna anche mettere ben in chiaro la differenza tra "decidere di scendere" e "mi richiedono di scendere". La prima ha come conseguenza il lavoro, la seconda il premio.




Come sempre ricordo che questi esercizi vanno interpretati ricordando che si tratta di Diamante e dell'addestramento che ha ricevuto. Non avrebbe alcun senso tentare di far salire un cavallo riottoso con una corda passata all'interno del rimorchio se questo non ha mai appreso a seguire le pressioni costanti, né tentare di far capire al cavallo che nel rimorchio si riposa se non ha mai conosciuto il concetto di comodità e scomodità legato al lavoro e al riposo.

2 commenti:

  1. Ciao Silvy, sono Alessandro (africaland).
    Ho letto con molta attenzione Si... viaggiare.
    Domanda: far mangiare il cavallo durante il viaggio può avere delle controindicazioni?
    Complimenti per il tuo blog è infinito.
    Ho visto uno dei primi video in cui il tuo Diamante arriva a casa e con circospezione si guarda intorno, poi cerca di fare amicizia con i suoi nuovi amici, molto bello e significativo.

    RispondiElimina
  2. Ciao Alessandro!
    Far mangiare il fieno a volontà non ha nessuna controindicazione, anzi.
    Grazie per i complimenti, il blog al momento é un po' in standby perché siamo "in pausa" con i lavori ma continuerà ad essere aggiornato!
    A presto!

    RispondiElimina